Gli approcci in boa sugli AC75
Sugli AC75 che navigano a oltre 40 nodi di velocità, i tempi per le scelte tattiche sono ridottissimi. Ogni manovra è studiata e preparata al simulatore e in acqua

Le regate disputate sugli AC75, culminate con la 36esima edizione dell’ America’s Cup presented by PRADA, hanno dimostrato di essere competizioni molto entusiasmanti. Non sono state solo velocità e rimbalzi tra i “boundary”, ma anche un attento gioco di coperture, virate e approcci in boa estremamente avvincenti.
Il ritorno alla partenza di bolina ha ridato spettacolarità al pre-partenza, rendendola una delle parti cruciali della regata. Ma anche le manovre delle imbarcazioni sui foil hanno regalato momenti di intenso spettacolo, con incroci a 40 nodi e battaglie di virate come in un vero match race.
In realtà, si tratta di regate che da un punto di vista strategico e tattico sono simili alle competizioni tradizionali, dove si controlla l’avversario e si difende una zona del campo più favorevole rispetto all’altra. Sugli AC75, che navigano a oltre 40 nodi, i tempi sono più compressi e queste scelte vanno fatte in pochissimi secondi. Per questo ogni team si è allenato a lungo sia in acqua che al simulatore per verificare ogni situazione che si potrebbe trovare in regata e definire una sorta di playbook con un elenco delle possibili manovre da eseguire.
Nelle regate con gli AC75 il campo di regata e delimitato da boundary e le imbarcazioni devono percorre più giri, con partenza, cancello di bolina e cancello di poppa, delimitati entrambi da due boe che possono essere lasciate a destra o sinistra. La regola dice che chi ha l’interno in boa ha il diritto di rotta.

Nel caso degli approcci in boa ci sono manovre prestabilite in allenamento che vengono applicate nei vari casi, in base al posizionamento rispetto all’avversario o rispetto alla strategia da adottare nel lato successivo.
In boa di bolina abbiamo tre manovre principali
Il Bear-Away normale, in cui la barca arriva in layline, poggia e scende verso il gate di poppa.
In alcuni casi si può eseguire una manovra che prevede una strambata subito dopo la poggiata. Si tratta di un Early-Jibe o Chiacago se la strambata è molto ravvicinata alla boa. È una manovra che con poco vento è molto rischiosa poiché la barca ripercorre dopo pochi secondi la zona dei suoi stessi rifiuti.

Il Tack Bear-Away, invece, è una classica situazione in cui si arriva in layline su una boa, di cui gli avversari hanno già conquistato l'interno (e quindi il diritto di rotta), per cui è necessario virare il prima possibile per dirigersi sull’altra boa, poggiare e scendere sul lato di poppa. È una manovra tattico/strategica che comporta un costo che tante volte è più che giustificato dal guadagno che si ha nel lato successivo. Inoltre ci sono diversi modi di svolgerla tecnicamente, a seconda di quanto l’imbarcazione sia vicino alla boa – si può eseguire come un’unica manovra o come una virata separata dalla poggiata.

Per quanto riguarda la boa di poppa, le situazioni sono molto simili e la scelta del giusto approccio è dettata sempre dal posizionamento rispetto al vento o sull’avversario.
Nella maggior parte dei casi si esegue un Normal Round-Up che è una manovra molto veloce rispetto alle altre. Si arriva alla boa ad alta velocità, che viene sfruttata per uscire dal giro di boa con una prua più alta e quindi guadagnare metri, riuscendo a navigare con percentuali di VMG elevate.

Alla boa di poppa si può decidere di fare anche una manovra che ormai tutti i team chiamano JK o Round-Up Tack. È molto complessa e viene eseguita per creare una separazione con l’avversario oppure per mettersi subito in controllo su una zona favorevole del campo di regata. Molto spesso si esegue in velocità, mantenendo i due board nell’acqua.

Infine un’ulteriore opzione nell’approccio al cancello di poppa è il Jibe Round-Up, che è molto simile al tack bear-away nella boa di bolina. Viene eseguito quando si è sulla layline di una boa, ma si preferisce, all’ultimo minuto, girare l’altra boa, per creare una separazione dall’avversario o per andare a prendere una parte del campo di regata più significativa in termini di pressione. Per eseguirla si gira la boa in modo più lento rispetto ad un roud up normale e quindi va considerato con attenzione il vantaggio che si può ottenere da una scelta del genere. In linea di massima l’obiettivo è sempre quello di prediligere la manovra più pulita possibile con una scelta anticipata.
Ogni errore è un regalo per l’avversario, per questo motivo le manovre devono essere eseguite alla perfezione e vengono provate sia al simulatore che in acqua.